«La scena, questa qui non tagliata, è davvero bella. Ma non è comparabile alla bellezza di quella inserita nel montaggio finale: nella potenza espressiva dello sguardo nei due attori, oltre a questo dialogo, c'è molto di più. Un senso di perdita, verso ciò che è compiuto, altrove, più grande; e una tenerezza, verso l'incompiuto, che invece siamo, e che col dialogo, spostata l'attenzione su binari diversi, viene un po' a mancare. Questo perché nella scena vien detto: "amore", ma se non lo si dice, non viene da pensare soltanto a quello che la parola "amore" evoca in noi, e il senso di perdita diviene più grande. A volte le parole possono davvero essere un limite. Il riferimento al cinema si capisce lo stesso, e poi, perché avere chiari i riferimenti, la letteratura nel cinema, il cinema nel cinema, quando possono rappresentare un'intellettualizzazione e, in fin dei conti, una sicura patina d'idee e sensazioni con cui confrontare la nostra vita? "Altrove, c'è l'altrove. Io non mi occupo dell'altrove."Smarrirsi è importante. "Siate tristi!" diceva Sorrentino nelle interviste, quando si parlava del film.»
Comentario de Marco Piarulli en YouTube
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